Tributo a Calogero Baglione, l’Italiano del canarino Timbrado spagnolo
Mi corre l’obbligo morale “ornitologico” di rendere omaggio a un piccolo grande uomo, Calogero Baglione, che, con propria passione e sacrificio, ha dedicato per circa quaranta anni la sua vita all’amore per il canto del canarino Timbrado, facendolo conoscere ed apprezzare in tutta Italia
Questo stupendo cantore nasce e viene selezionato in Spagna, ai primi del ‘900, dal Canarino Sassone e dal Canarino primitivo spagnolo e viene denominato “il canarino de Pais”. Al tempo poco conosciuto e scarsamente diffuso nella sola penisola iberica;
Piccolo di taglia, 12-13 cm, dal colore verdastro con screziature verdastre sul dorso e a volte pezzato di giallastro, il Timbrado è un canarino rustico, molto somigliante al selvatico. La razza è stata riconosciuta ufficialmente soltanto nel 1962 dalla Commissione Ornitologica Mondiale. Il suo canto comprende un ampio registro tonale alto e squillante, dalla melodia molto varia e dal ritmo lento , chiaro e continuo che in sintesi caratterizza questa razza, tanto che le è stato attribuito il titolo di “el gran tenor” anche perché capace di rendere la scala musicale, composta da sette suoni, piacevole e familiare al nostro orecchio canto da internet
Dopo questa breve descrizione del Timbrado, passiamo alla passione e alla dedizione di Calogero Baglione. instancabile allevatore, che ha investito tempo e denaro in questa passione.
Certo, quarant’anni fa, quando Calogero ha iniziato bisognava cercare i contatti giusti in Spagna che, per quanto vicina, era pur sempre lontana. L’occasione giusta nasce, verso la fine degli anni Settanta, quando fu pubblicato un articolo che descriveva l’abilità nell’allevamento dei piccoli delle femmine di Timbrado, ottime balie, mentre al maschio si riconoscevano doti di eccellente cantore.
Si tenga presente che al tempo solo l’Harzer roller ed il Malinois waterslager erano cantori riconosciuti come razze da canto da porre a gara!
Nello stesso anno (1970) dopo attente ricerche si venne a sapere che un importatore di frutta di Bardonecchia, possedeva delle femmine di Timbrado che utilizzava come balie per il proprio allevamento di canarini.
Il passo per il signor Baglione dal dire al fare fu brevissimo: riuscì ad ottenere la cessione di alcune femmine, ma queste erano solo le prime mosse, o meglio i primi passi, per raggiungere un obiettivo ben più alto.
In primis egli compì un atto determinante, l’Iscrizione alla Federazione Ornitologica Italiana, che gli consentì di essere incluso nel Registro Nazionale Allevatori, e di ottenere il proprio numero identificativo e, in seguito, di completare e formare le coppie.
Per un uomo loquace, generoso, paziente, attento, rispettoso e di elevata integrità quale è Calogero Baglione, questo percorso fu l’inizio di un indissolubile connubio con l’altrettanto dirompente canarino che, per la sua potenza canora e le sue note squillanti , è capace di attrarre anche il più distratto allevatore.
Il dado è tratto, come suole dirsi, e per Calogero inizia l’avventura: comincia a girare per mostre vicine e lontane per far conoscere il Timbrado e condividere i propri successi di allevatore/sostenitore, tanto che fu un successo per i giovani cantori, che raccolsero risultati di tutto rispetto.
In queste poche parole ho voluto dare un giusto merito ad un uomo che ha creduto e spesola propria vita per un altrettanto canarino meritevole, il “Timbrado made in Italy”.