I Nettariniidi sud africani (Vigors,1825)

image_pdfimage_print

Tornato da un breve viaggio in Sud Africa dove ho potuto ammirare le meno conosciute del sottogenere Nectarinia in natura, ho deciso di proporre al lettore notizie e osservazioni sul comportamento e sulle caratteristiche di questi meravigliosi uccelli osservati da me e che si discostano dal più noto Colibrì (Spix,1824) dove si differiscono anche per comportamento riproduttivo.

Essi formano un gruppo di uccelli abbastanza uniforme, la loro lunghezza totale varia da 9 centimetri e 25 centimetri ed il becco quasi sempre all’ingiù di colore nero e la lingua allungata e protattile profondamente incisa sulla punta a formare due tubicini che ricordano quelli del Colibrì (Trochilidi), con affinità abbastanza superficiali; i due gruppi infatti si manifestano fondamentalmente diversi , e non sono imparentati.

L’anatomia degli arti è completamente diversa da quella dei colibrì, i tarsi sono abbastanza lunghi e sottili, le dita sono munite di artigli ricurvi di media lunghezza e sono diseguali tra loro, come nei Passeriformi, le ali hanno la struttura tipica deli uccelli di quest’ordine, con gomito ben sviluppato; la superfice portante è arrotondata. Delle dieci remiganti primarie la quarta e la quinta sono più lunghe; la coda non è mai forcuta, ma quadrata, rotonda o cuneata , ed è sempre costituita da dodici timoniere ben sviluppate.

Il dimorfismo , per quanto concerne il piumaggio,, è maggiore rispetto a quanto si osserva tra i Colibrì, le femmine non presentano la colorazione cangiante dei maschi adulti, o altre tinte vistose.

 

I Nettarinidi sono presenti in tutte le regioni tropicali del Vecchio Mondo come la’unica e più nordica in Israele (Cinnyris oseus, Nettarina della Palestinā, vedi: Diario di viaggio in Israele, Italia Ornitologica,dicembre 2016) sia sul continente sia sulle isole, ove vi siano abbondanti fiori e insetti, dalle coste atlantiche dell’Africa occidentale sino alle coste australiane del Pacifico. L’Africa tuttavia è la più ricca di tale specie(145 specie); essi si sono adattati agli ambienti più disparati; altri vivono ai margini dei deserti o nelle regioni semi desertiche dell’Africa tropicale meridionale, altri nelle umide foreste che ricoprono i bassopiani, altri ancora si trovano sulle fasce montane alquanto elevate ove le nebbie frequenti favoriscono lo sviluppo rigoglioso della vegetazione , unico esemplare a queste altitudini sul Ruwenzori da dove nasce il Nilo, è la Nectarina johstoni (vedi: Diario di viaggio... Italia Ornitologica 16 luglio 2016)                     .

Questi uccelli dai colori sgargianti e la stessa parola lo indica, sono ghiotti di nettare pertanto quando scoprono un abbondante fonte di luorescenze, nel loro cervello si imprimono le forme e le tinte dei fiori che lo hanno soddisfatto, cosi ché alla prossima stagione sa subito riconoscerene la pianta da visitare. E’ per contro d’importanza assolutamente secondaria il fatto che i fiori olezzino o no, perché sono uccelli guidati principalmente dalla vista e,,non reagiscono agli odori, come invece fanno gli insetti.

Tutte le specie hanno un becco lungo e sottile, spesso ricurvo, e una lingua protrattile, bifida.

Qui di seguito la sequenza disegnata della costruzione di un nido pendulo di nettarina (collared sunbird) Anthreptes collaris.

I nidi dei Nettarinidi sono generalmente a forma di borsa.

All’epoca della fioritura di una fra le piante preferite, essi limitano le loro ricerche essenzialmente a questa , fungendo anche nel contempo da impollinatori. La lingua attinge alla base dei fiori mentre restano aggrappati ad essi ed occasionalmentę ghermiscono insetti al volo e integrano la dieta con polpa o succhi dei frutti.

Il loro volo è rapido e rettilineo, ma poco resistente e nonostante la loro versatilità non sono in grado di spostarsi a retroso come invece fanno i Colibrì( Trochilidi ), possono saltellare tra i rami servendosi solo dei piedi, senza l’aiuto delle ali.

In linea di massima vivono soli o in coppie, ma avvolte si riuniscono in piccoli stormi per visitare cespugli in fiore, in tale frangente si inseguono tra loro, emettendo brevi ed acute grida di richiamo metallico del tipo: chwing-chwing chwhing oppure chwee-chwee-chwee, senza però mostrare una reale aggressività.

Anche nel comportamento riproduttivo di differenziano dai Colibrì, restano uniti in coppia per il solo periodo di cova ed entrambi i sessi partecipano alla costruzione del nido ed all’allevamento dei piccoli.

L’opera di nidificazione mostra in modo chiaro con quale spirito inventivo il mondo delle nettarine sappia adattarsi alle più disparate circostanze ambientali, riuscendo a sfruttarle a proprio vantaggio.. Occorre pero premettere che la singola coppia di nettarine non arriva d’intelligenza propria nelle trovate: ogni “invenzione” è il frutto di lunghissima esperienza delle specie anteriori e viene tramandata e ai discendenti con eredità d’istinto…. Ai tropici la protezione contro i predatori di nidiate mediante mimetizzazione o inacessibilità e la difesa delle covate dai danni del calore, dalla pioggia e del vento assumono importanza maggiore che nei nostri territori europei. A quelle latitudini si trovano un gran numero di serpenti e di lucertole che vivono sugli alberi, molte specie di scoiattoli e di scimmie che si aggirano per la foresta: e tutti questi animali considerano le uova e i piccoli come un cibo prelibato ricco di proteine; non dobbiamo farci meraviglia se in quelle zone molti volatili hanno eletto a domicilio sicure cavità oppure se si sono costituiti nidi a volta con entrata laterale o nidi appesi in forma di borsa o ancora nidi attaccati sotto di una foglia.

Ogni covata produce due uova dal guscio chiarissimo, picchettato di fini macchie brune o nere.

Articolo Guglielmo Petrantoni

Impaginazione grafica by GRAFOS SERVIZI GRAFICI - SAN COLOMBANO AL LAMBRO

Nessun commento ancora

Lascia un commento

TOP