I lorini dal cappuccio nero, Lorius lory (Linnè, 1758)

La sottofamiglia dei Lorini è costituita da pappagalli di piccole e medie dimensioni, indicati comunemente con i nomi di Lori e Lorichetti od anche di Pappaglli dalla lingua a spazzola.

Altri nomi: Domicella dal cappuccio nero (I),Black-capped lory(GB), Frauenlori(D),Lori tricolore (F),Lori tricolor (S), Kasturi kepala-hiatam (Indonesia),

L’attributo Lorius deriva dal nome specifico assegnato da Linnaeus, Psittaccus lory. Mentre Lory è nome Malese Luri che indica la colorazione varia di questi pappagalli. Ma nel 1751 il primo fu chiamato da Ewards “ Blak-capped Lory” e, probabilmente indicato da Seba nel 1735: “Psittacus orientalis exquisitus Loeri dictus”

Soggetti di lunghezza variabile intorno i 31cm. Dal peso di 163-260 g. Esemplare di medie dimensioni e dall’aspetto tozzo con coda corta e arrotondata, che si trova nelle pianure della Nuova Guinea e in alcune isole limitrofe. Evidente in volo l’ampia barra alare gialla sul sottoala; i colpi d’ala rapidi e non molto ampi e le ali corte e arrotondate danno al volo un ritmo concitato e rumoroso. Grazie alla combinazione di nero sul pileo, blu scuro su striscia del mantello e zona posteriore del collo, e grande quantità di blu sulle parti inferiori è facilmente distinguibile da tutte le altre specie del genere Lorius. La sottospecie somu, tuttavia, non avendo il blu sul collo né le strisce sul mantello, è molto simile al Lori ventre viola , da cui si distingue grazie al diverso richiamo –il Lori cappuccio nero ha un richiamo musicale e melodioso, mentre il Lori ventre viola emette un caratteristico richiamo nasale e roco- ed anche per la cera nera anziché bianca. Inoltre, l’areale della L.l. somu è limitato alla regione centro meridionale di Papua Nuova Guinea, mentre il Lori ventre viola si trova solo in Papua Nuova Guinea sud orientale e sulle isole al largo. Il Lori cappuccio nero è relativamente timido, pertanto visibile con maggiore probabilità quando, in volo, emette il suo richiamo al di sopra delle cime degli alberi, specialmente durante le prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio. A prima viste è simile a due specie del genere Charmosyna, che abitano prevalentemente gli altopiani, il Lori di Giuseppina e il Lori di Papua , entrambi caratterizzati dalla coda lunga con punte gialle, dalla fronte rossa e dall’assenza di blu violaceo sul mantello, tipico di questa specie, ma la taglia è più grande.

In volo emette un fischiettio sonoro e melodioso, descritto come un wheedle wheedle simile al richiamo del trampoliere. Il richiamo viene ripetuto di frequente e, talvolta, è composto da tre sillabe. Da posatoio emette una vasta gamma di fischiettii e cinguettii, inoltre muovendo il capo in su ed in giù fa schioccare il becco Il canto è stato descritto come una lunga serie di frasi ognuna composta da poche note ripetute costantemente.

Questa specie si trova da Irian Jaya occidentale, Indonesia, comprese le isole Waigeo, Batanta, Salawati e Misool nel gruppo di Papua occidentale, e le isole Yapen, Mios Num e Biak nella Geelvink Bay, fino a Papua Nuova Guinea orientale. Comune o abbastanza comune nelle pianure e sulle colline. La popolazione mondiale supera i 150.000 individui.Predilige le foreste primarie e i margini di foresta, ma ne è stata segnalata la presenza anche all’interno di foreste secondarie mature, in zone parzialmente disboscate e in foreste palustri. Non è noto se si trovi anche nelle foreste monsoniche, in foreste a galleria o piantagioni di palma da cocco. Il Lori cappuccio nero si trova prevalentemente in pianura fino a 1000m, ma è stata segnalata fino a 1750m. Si trova generalmente in coppia o in gruppi meno numerosi rispetto ad altri psittacidi simpatrici, e si riunisce talvolta in gruppi composti da dieci o più individui quando si muove alla ricerca di cibo tra gli alberi in fiore. La dieta di questa specie comprende polline, nettare, fiori, frutti e insetti. Preferisce nutrirsi nella canopea o a media altezza dove, timido e schivo, tende a passare inosservato. In Nuova Guinea orientale questa specie non ha saputo adattarsi agli habitat secondari d’alta quota a differenza del Tricoglosso nucaverde e del Lori bruno, che si trovano di consueto a simili altitudini. Poco è noto del suo comportamento in riproduzione in natura, ma è stata vista una coppia mentre scavava in un tronco secco per ricavare una cavità in cui nidificare. Sembra che nidifichi tra maggio e ottobre. In cattività depone due uova bianche, che cova per 26 giorni; i piccoli mettono le penne dopo 57-70 giorni. Durante il rituale di corteggiamento muove il corpo a scatti e sbatte concitatamente le ali.

Si nutre di preferenza delle fluorescenze di Syzygium,Freycinetia,Schefflera e talvolta di piccoli insetti.

Abbastanza comune anche se non abbondante nelle zone di residenza e frequentazione, stimato in quaranta soggetti per Km quadrato in Nuova Guinea, inserito nella Cites all’allegato II/B.

Il nero sul pileo si estende da sopra il becco fino alla nuca, che presenta alcune macchiette blu; resto della testa rosso brillante. Sottile collare posteriore rosso rosato che separa nettamente il pileo nero dal mantello blu violaceo scuro, talvolta macchiettato di rosso; dorso, groppone e sopraccoda rosso brillante. Parte superiore dell’ala verde con leggera iridescenza color bronzo particolarmente evidente sulle copritrici e sulle secondarie più interne. Remiganti con vessillo interno nero e giallo infiltrato che forma una barra alare evidente sul sottoala. Copritrici della parte inferiore dell’ala rosse. Gola e parte superiore del petto rossi; il blu del mantello prosegue fino ai lati del petto e si unisce al blu scuro del ventre, che sfuma in tonalità leggermente più brillante sui calzoni e sulle sottocaudali; variabile quantità di rosso sui fianchi, che prosegue fino e intorno alla piega dell’ala (zona del gomito). Sopraccoda blu scuro quasi nero, con tracce leggere di verde soffuso al centro e con base delle penne di colore rosso (solo a riposo sembra blu scuro); sottocoda giallo oliva sporco, la cui base rossa è nascosta e non visibile. Parti nude: becco arancio; cera e anello perioftalmico grigio antracite; iride giallo arancio; zampe grigio antracite.

Sessi identici. Nell’immaturo, il blu sulle parti inferiori è meno esteso e il petto è prevalentemente rosso. Il sottile collare blu si unisce intorno alla gola. Copritrici della parte inferiore dell’ala blu e gialle con punte nere, anziché rosse come nell’adulto. Becco tendente al marrone. Sessi identici.

Ala 148-175; coda 85-103; becco 22-27; tarso 21-26.(misure rilevate da J.M.Forsaw)

Variabilità:Sette sottospecie.

L.l. lory (Isole di Papua occidentale e Vogelkop, Irian Jaya)

L.l. erythrothorax (Salvadori,1877).Nuova Guinea meridionale verso ovest fino alla penisola di Huon a nord, e fino alla Geelvink Bay meridionale e alla penisola di Onin a sud. Il rosso sul petto è molto più esteso verso le parti inferiori rispetto alla nominale. Il blu sul mantello si separa in due fasce senza punti di contatto né tra loro né con il blu sul ventre.

L.l. somu (Diamond,1967) Colline di Papua Nuova Guinea nella parte meridionale delle catene montuose centrali, dalla zona di Ok Tedi fino all’area di Karimui sino al bacino del fiume Purari; gli esemplari che vivono a est del Karimui Basin appartengono alla sottospecie precedente. Non ha nuca e mantello blu come la nominale, e il rosso sul petto si estende molto di più verso le parti inferiori. Molto simile alla Domicella ventre viola, ma con cera grigio antracite scuro anziché bianca.

L.l. salvadorii ( A.B.Meyer, 1891) Papua Nuova Guinea settentrionale dalla zona di Aitape alla Astrolabe Bay. Si distingue dalla nominale e dalla erythrothorax grazie alle copritrici della parte inferiore dell’ala blu e nere (senza tracce di rosso) e dalla nominale grazie alla striscia rossa che separa il blu del collare posteriore dal blu del mantello; stessa particolarità presente nella erythrothorax.

L.l. viridicrissalis (de Beaufort, 1909) Papua Nuova Guinea settentrionale dalla Humboldt Bay fino al fiume Memberano. Simile alla salvadorii ma con le zone blu di tonalità scura tendente al nero.

L.l. jobiensis (A.B.Meyer, 1874) Isole di Yapen e Mios Num nella Geelvink Bay. Molto simile alla salvadorii ma con una sfumatura rosa pallido sul petto e con una tonalità più chiara di blu su mantello e collare posteriore.

L.l. cyanuchen (S.Muller, 1841) Isola Biak, Geelvink Bay. Come la salvadorii ma senza la striscia rossa sul collare posteriore che separa il pileo dal mantello. Il rosso sul petto prosegue sulle parti inferiori in misura maggiore rispetto alla nominale. La popolazione mondiale di questa sottospecie conta meno di 5000 individui.

Ho avuto modo di entrare in possesso di una coppia pura riproduttrice di L. l.Erythrothorx (dal greco eruthros rosso; thorax petto) ; alloggiata in una voliera di due metri di lunghezza , due di altezza e larga un metro. Metà di essa è coperta ove vi è sistemato il nido (20x20cm, profondo 45 cm) . La voliera è arricchita con due posatoi a diversa altezza e un ramo vestito di fogliame di prugne bianche completa la voliera. Questo è molto ben accetto poiché usano rosicchiare i rami freschi sino ad ridurli completamente a segatura, tale operazione và rinnovata non appena esso è stato pulito del tutto, tra l’altro sembra che ciò li stimoli alla riproduzione. Il nido dovrebbero essere 35cnx35cmx45cm, di legno stagionato, morbido, tipo abete. Una accortezza nel fianco della cassetta, nel terzo inferiore praticare una apertura con sportello scorrevole per le verifiche all’interno, l’entrata deve portare un foro da 5 cm. La cassetta si riempia di torba di buona qualità oppure con del fagiolino. Nella costruzione del nido inoltre ad un centimetro dal fondo sui laterali praticare dei piccoli fori , per consentire lo scolo del liquido delle feci, abbondante nei Lorini

L’alimentazione è costituita da frutta,tranne gli agrumi, in genere banane,e mele le più gradite sono le rosse fujii,un pò di semi di girasole, pastoncino al miele e savoiardi. Un po’ di polline trattato ai raggi gamma nella misura del 5%, macinato e miscelato al mangime o sulla frutta, da escludere gli agrumi.

Biosogna avere cura che il cibo non ammuffisca o si inacidisca, altrimenti si possono causare micosi ed cibo acido potrebbe causare l’occlusione del gozzo. La digestione è rapidissima: entro un ora hanno già passati il cibo ed emesso le feci, essendo l’intestino molto più corto rispetto ai quei pappagalli che si nutrono in modo esclusivo di semi. La diversa colorazione delle feci marrone.verdastro o giallo bianco con grumetti, dipende dal tipo di frutta che viene loro somministrata.

Come tutti i Lorini amano fare il bagno, anche in inverno riuscendo a sopportare temperature fino a -4°, pertanto sempre acqua abbondante e pulita !

Cominciano a corteggiarsi da metà aprile e iniziano la deposizione nella seconda decade di maggio , ove depongono solo tre uova nella stagione; esse sono covate per 24 giorni. E’ stata osservata una coppia scavare un nidi nell’albero morto nei giardini nella Markham Valley in ottobre (Watson et al.1962), mentre in cattività a Port Moresby hanno deposto due volte (E.Lindgren, allevatore del posto). Nel mio aviario hanno iniziato ai primi di aprile a frequentare il nido,e hanno scavato nella torba sino a creare una conca in un angolo della base.

Tutti gli anni regolarmente, a maggio le prime tre uova sono depositate e covate dalla sola femmina, alla schiusa tutti e tre i piccoli hanno visto la luce.

L’allevamento a mano consegna al proprietario dei soggetti docili socievoli fino al momento in cui gli stessi sono seguiti e curati, ma se lasciati soli senza guida riprendono la via del selvatico !

 

Bibliografia consultata: Collar,N.,Kirwan,G.M. & Boesman (2019), Mivart  (1896), T.Arndt (1992), Braian J.Coates (1990), J.M.Forshaw (1973), Rand & Gilliard (1967),M.L.Wenner (1979).P.Bertagnolio (1986).

Articolo e fonti biblioteca personale di Guglielmo Petrantoni

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Il raro Pyrrhura molinae restricta (Todd, 1947)

Seppure molto comune Pyrrhura molinae restricta (1) nei luoghi di origine ma non di grande presenza numerica, non certo lo si può dire egualmente sulla presenza in Europa, tanto che soltanto tre allevatori, un belga un olandese ed un italiano sono detentori di questo poco conosciuto pappagallo, ciò è il motivo che mi spinge a far conosce e dare notizie complete per l’allevamento e per la conservazione della specie, dato anche che la nota avicultrice Rosmarie Low ben poco ha scritto su tale sottospecie.

Il primo soggetto fu importato, anzi entrò a far parte degli avicoltori solo nel 1984, e probabilmente il primo che riuscì nella riproduzione fu l’olandese J. L-Spenkeink-van-Schaik .

Nomi In altre lingue: Green-cheeked parakeet (GB); Conure de molina (F); Pyrrura hpoxantha restricta (Latino); Palmarito-Grunwangen-rotschwanzsittich (D), Conuro di Sata Crutz (I),  Chiripepè de la yunga (dialetto locale). Sinonimi: Palmarito conure

Origine del nome Pyrrhura: Purrhos dal greco che sta per colorato rosso fiamma; – ouros coda (oura coda) mentre restricta dal latino restrictus ristretta, confinata, certamente riferito al limitato areale in cui è confinata la sottospecie.

Presente con certezza solo nell’area intorno Palmarito (398 slm) e San Josè de los Chiquitos (290 slm) dipartimento di Santa Cruz, Bolivia. Osservazione sul campo di Darrieu Carlos.A, della Università Nazionale de la Plata, esperto biologo sul campo.

Frequenta zone , che si aggirano tra i 500 e i 2500 slm, caratterizzate da boschi a gallerie in ampi pantanal o le pianure alluvionali, infine tutti i tipi di terreno, paludi con alberi bassi fatati rivestiti di muschio in foresta secondaria caratterizzata da una copertura meno sviluppata e da alberi giovani e da minore diversità sino ai 2900 m con clima umido, probabilmente in quei siti è abbastanza comune (Ridgely, R. S. 1990). Si verificano talvolta alcuni spostamenti stagionali allorquando in inverno (marzo – agosto) scende a quote inferiori.

Vive in gruppi da dieci a venti soggetti fuori dalla stagione riproduttiva, e occasionalmente in gruppi più numerosi; difficile da rilevare sugli alberi per la sua colorazione delle penne tanto che si camuffano eccellentemente tra gli alberi, tranquilla e non chiassosa mentre si ciba sugli alberi, rumorosa quando vola diretta e bassa attraverso gli alberi emettendo un sonoro richiamo bisillabo. Non esistono informazioni in merito alla sua dieta che si suppone essere simile a quella delle specie congeneriche; raccoglie il cibo sulla cima degli alberi; nidifica in cavità all’interno di tronchi d’albero.

Tuttavia sembra nutrirsi di semi secchi,frutti di bosco, fiori , bacche. In natura nei luoghi di origine appetisce bacche di Capsicum cardemasii chiamate in loco ulupice, fiori di Fuchisia boliviano, il frutto di achacha piccoli frutti di colore arancione, ora coltivati per la vendita al commercio, ancora i frutti di Annona cherimola (2) abbastanza comune ovunque.

Il richiamo bisillabo consta di gridi stridenti kree-ayt con la seconda nota di tonalità più bassa rispetto alla prima. E’ possibile collegarsi ad AVIBASE e cliccare xeno-canto del Parrocchetto guance verdi (Pyrrhura molinae restricta). Call Guy Kirwan, vocalizzazione rilevata dal rifugio Los Volcanes (Amboro Natinal Park), Santa Cruz,Bolivia per ascoltare in diretta il richiamo bisillabo in natura.

-Dagli annali del Carnegie Museum vol XXX 1943-47, ci sono pervenute le misurazioni espresse in millimetri della popolazione degli uccelli boliviani, rilevata da Traylor :

Pyrrhura malinae restricta ,altitudine 500m due maschi , ali 126-137 mm;

Pyrrhura molinae malinae, altitudine 2800 m due maschi ,ali 143-147mm.

-Da Forsaw, Parrots of the world, 1973, località Palmarito, Chiquitos, Bolivia:

Pyrrhura m.restricta , due maschi ali 135-137 mm

                                         due femmine ali 142-143 mm

– T . Arndt nel suo documento conferisce una lunghezza totale 24 cm, non distinguendone sesso e località, presumo perché dati rilevati di seconda mano.

– T. Silva indicando la lunghezza in 24 cm , specifica che su quattro soggetti il peso medio è 62,5 grammi in entrambi i sessi.

Gli adulti assomigliano alla specie nominale ma, una certa somiglianza è con la P.m. Hypoxantha Salvadori), dove invece le guance, la fascia della nuca, i fianchi del corpo, il sotto copri coda e alcune penne copritrici superiori sono soffuse di blu.

Essi portano becc, zampe e unghie nero intenso, cera grigio chiaro, anello perioftalmico bianco e carnoso, calotta nera; collare azzurro al collo, caratteristica della specie.  Sopraciglio verdastro con forti sfumature di azzurro e orecchie biancastre . Guancia dalla altezza dell’ orecchio, azzurra che sfuma al verde bandiera, bavaglio biancastro con barrature crema grigi, petto verde con riflessi azzurri o sfumature azzurre che intensificano sempre di più  scendendo verso la cloaca e sottocoda che si tinge di un azzurro carta da zucchero o azzurro aviatore intenso compreso anche cosce e sopracosce, mentre i fianchi rimangono azzurri con sfumature verdi , macchia ventrale marrone poco evidente  o con qualche barratura marrone sparsa irregolare ,  caudali inferiori rosso scuro o rosso vinaccio, mentre la parte superiore è di un rosso vivo, dorso verde bandiera (possono portare qualche  penna blu sparsa irregolare), con penne alle ali primarie e secondarie di azzurro scuro, groppone verde . I giovani sono con meno rosso mattone all’addome, fatta eccezione per le guance senza sfumature blu. Inoltre portano in toto il piumaggio di colore meno vivace , iride più scura e macchia ventrale-pettorale dai contorni non definiti, risultano essere eccellenti volatori.

I sessi sono molto simili, ma dalla apertura alare è possibile distinguerne il sesso, pertanto la variazione è stimata tra 129mm a 140mm e al stessa coda da 119mm a 142mm. (minimi e massimi tra maschi e femmine).

La sottospecie di molinae restricta è giunta commercialmente in Europa sino al 1979, poi nel 1984 è stato posto un divieto di esportazione. Nessun pappagallo attualmente è stato introdotto in avicultura dal selvatico, mentre negli USA comunque è dimostrato essere allevato frequentemente (T.Silva,1993).

Probabilmente il primo ad allevare questa sottospecie in ambiente controllato fu il sig. J. L. Spenkelink van Schaik in Olanda, che produsse giovani nel 1978. Tale Robiller 1990) riferisce di aver riprodotto la seconda generazione dal 1982, da allora ne sono stati dichiarati 42 giovani. Nel 1980 Denna Ferris è riuscito a riprodurli e per questo la Federazione Americana di Allevatori lo ha premiato come primo allevatore per tale sottospecie. Molti altri allevatori americani si sono cimentati nella riproduzione del P. m. resticta negli anni a venire, evidenziando come fosse particolarmente prolifica la sottospecie. Oggi in Europa invece pochi e sparuti allevatori ne detengono soggetti ancestrali, ma fortunatamente un italiano Simone Micheloni ne è proprietario e allevatore da vari ceppi non consanguinei prelevati in Olanda e Belgio. Le molteplici coppie di cui dispone gli consentono di ottenere nuovi linee di sangue non consanguinei e di diversa provenienza. La stagione degli accoppiamenti inizia a febbraio. Occupano i nidi che si trovano a non meno di 5 m da terra, dove depone tre uova o più.

In avicoltura necessita di una voliera lunga due metri e alta due per una larghezza di un metro, con all’interno un nido dalla base di 20 cm per 20 cm e profondo 70 cm, misura comode anche per l’esterno. Trattandosi di pappagalli molto timidi ma nel contempo affabili, usano rifugiarsi nel nido ad ogni pericolo se si sentono minacciati, pertanto predisporre almeno due ricoveri per ogni coppia; dopo appena presa confidenza con l’ambiente e con i rumori che li circondano allora si sentono fiduciosi, tanto da rendersi confidenziali sino al punto di poter essere resi liberi!

La dieta in ambiente controllato può essere costituita da un misto di semi di cartamo, avena ed un po’ di girasole germogliato, canapa, scagliola, grano saraceno, e bacche di sorbo. Inoltre cibo fresco di verdure, piselli e rami con germogli in atto, (rametti di salice). Molto utile e assai gradito la somministrazione di frutti di achacha boliviana2 (garcinia humilis), ricco di potassio e acido folico. Questo frutto è oggi facilmente reperibile nelle nostre rivendite.

Al momento della riproduzione si rende necessario isolare le coppie che hanno trascorso l’inverno in colonia, poiché sebbene gregario in natura, in voliera potrebbe disturbarsi con altre coppie per la conquista del o dei nidi!

La deposizione in cattività è piuttosto generosa e può andare da tre a sette uova che vengono incubate per 23 giorni circa, e sono alimentati dai genitori per ben 50 giorni. Dall’involo alla maturazione mediamente impiegano otto mesi.

Note

1 . molina/molinae/Molinaea: Abate juan Ignazio Molina (1740-1829)  sacerdote cileno e naturalista, espulso dall’Ordine nel 1768.
2 . Frutto coltivato anche in Calabria nelle zone costiere tra Reggio Calabria e Roccella Ionica.

Articolo G. Petrantoni, con la collaborazione di Simone Micheloni immagini S. Micheloni e M. Michels

 

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