Carl Nilssons Linnaeus, un omaggio al medico, botanico e naturalista svedese, padre della moderna classificazione scientifica binominale (Agapornis pullaria) degli esserei viventi.
Agapornis pullaria (Linnaeus , 1758 )
L’inseparabile a faccia rossa
Sebbene questo pappagallo sia stato censito da oltre duecento anni, in cattività ha avuto solo pochissimi e sporadici casi di riproduzione, anche sino ai giorni nostri.Di ciò esamineremo più avanti le problematiche e le recenti soluzioni, certo è soggetto allevabile da esperti del settore e non chi è alle prime armi.
Di questo Inseparabile sono riconosciute due variabilità:
Agapornis pullaria pullaria(Linnaeus), Dalla Guinea e Sierra Leone in Africa occidentale sino al sud –ovest del Sudan, a sud della DRC e Angola , lago Albert sino ai confini dell’Uganda. Anche nell’isola di Sao Tomè e precedentemente a Prìncipe nel golfo di Guinea.
Agapornis pullaria ugandae (Neumann) , Nel sud-ovest dell’ Etiopia,Uganda, a est della DRC ,Ruwanda, Kenya occidentale e dal sud est del Sudan , al sud della regione del Kigoma(Tanzania).; dal fiume Omo al lago vittoria e al lago Edward(Chapin 1939); la differenza con la forma nominale è data dal colore del codrione che è blu chiaro. Questo pappagallo tipico della savana, lo si può incontrare in gruppo da 15/20 e più individui sulle alte erbe di cui si ciba , e nelle foreste di Acacia ,tra i 900 e 1500 m.s.l. Riferisce il Bannerman nel “The birdsof WestTropical Africa”, vol 2° che si ciba abbondantemente dei semi del Sorghum halapense, pianta erbacea della famglia,Poaceae,originaria del mediterraneo, specie infestante ed invasiva e semi
Sopra una spiga di Marula, mentre si ciba.
della Selerocarya( birroca)birrea,detta anche Marula, albero di medie dimensioni, appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae e originaria dell’Africa meridionale. Produce frutti simili alle prugne, di colore verde quando acerbe e gialle quando mature. I semi sono ricchi di proteine vegetali e grassi. Più raramente lungo i margini delle radure, ricerca fichi selvatici , gemme e guava(Psidium guajava), ricca di vitamina C,e per quanto originaria del sud America ,ha raggiunto anche l’Africa e le colonie Asiatiche, quando i viaggiatori per mare del tempo, al fine di scongiurare lo scorbuto usavano portarlo seco; inoltre ricerca insetti e qualche larva (Chapin 1939).I casi di riproduzione sul finire degli anni ’80, positivamente conclusi furono appena 5 ed i meriti di tali acquisizioni vanno all’inglese A.Prestwich(1956) nel mese di Dicembre,ai sud africani D.Hey 1959,Davud Dale 1959, e J.V.Rouillard 1965,ed infine al danese A.Nielsen 1963.Certo oggi vi sono sempre pochissimi che si sono cimentati nell’allevamento in cattività, e ben due soli italiani hanno concluso e stabilizzato soggetti giovani.E’ indubbiamente un pappagallo difficile da acclimatare , non consigliabile ad giovani e non navigati allevatori, tanto che recentemente sono stati introdotti nella comunità europea molti individui, ma per quello che mi risulta che ne siano sopravvissuti neanche una minima parte !
L’acclimatamento dell’A. pullaria è piuttosto laborioso, i soggetti di fresca importazione risentono molto il cambiamento di clima e si impressionano facilmente. Fuor di dubbio che l’alimentazione giuoca un ruolo importante sulla sopravvivenza , e soggetti apparentemente sani e grassi , dopo poco lasciano senza alcuna spiegazione la vita.(vedi cibi in natura precedente capoverso ! Certo la convivenza di più coppie nella medesima voliera è fattore determinante, allorquando si disponga di più nidi ,che spiegherò più avanti come devono essere confezionati, ma al momento darei più informazioni sulla alimentazione.
Poca canapa e avena, spighe di miglio e panico, verdure e mele, ma a questo punto vado a vergare uno schema di dieta collaudata per i piccoli pappagalli, suggeritami da un bravo e cosciente allevatore:
Semi della salute, per Spinus e Carduelis;
Spighe di panico;
Verdura a foglia,mela a spicchio;
Necton Q (vit K);
Osso di seppia;
Calcio solubile in acqua.
Il lettore abbia cura di leggere quanto verificato sul campo circa l’alimentazione dal dott.Bannerman, e faccia propria la possibilità di acquisire gli alimenti,facendo caso agli apporti proteici che le piante hanno.
I siti di nidificazione che sono distribuiti in quasi tutta la fascia centro meridionale africana di pianura, e diversamente dai consimili inseparabili delle altre specie , essi nidificano nei tumuli di termiti, costruiti da questi insetti utilizzando la saliva, legno e sabbia rossa. Sono strutture che raggiungono sino a sei metri da terra. In queste strutture la sola femmina di A.pullaria, scava rosicchiando un tunnel nel tumulo prima in linea orizzontale e subito dopo in verticale, dove dopo circa 10/15 cm ricava una camera da cova ove depone le uova, da due a sei, in Aprile,Giugno e Ottobre in Africa orientale mentre lo svezzamento durante le piogge da Maggio ad Ottobre. In queste condizioni dove la temperatura rimane costante all’interno della camera sia quando, in esterno, la notte raffredda e il sole raggiunge temperature elevate. Non esistono contrasti di sopravvivenza tra le termiti già aggressive, e gli stessi pappagalli, che bene si sopportano a vicenda.I giovani nascono in circa 23 giorni, e prendono il volo dopo sei/sette settimane circa.
Per cercare di avvicinarsi quanto più possibile al nido usato in natura, Mr. Garfiel in Inghilterra, predispose un nido di legno(spessore da 25 /50 mm) pieno e non compensato o laminato, nelle misure usuali degli altri inseparabili ma a forma cubica,approssimativamente 20 x 20 x20 cm,con foro di ingresso da 55 mm. All’interno sino al riempimento totale, dei fogli di sughero non trattato, tanto che l’ingresso del foro di entrata rimanga totalmente ostruito. Al fine di stimolare l’avvio alla perforazione interna o canalizzazione della camera per nidificare, vengano praticati a fronte ingresso, una serie di buchi nel sughero che compare al foro di ingresso da 55mm, solo un accenno ! La deposizione può iniziare in vari mesi dell’anno ma in natura si innesca con l’inizio delle piogge, pertanto in Aprile,Giugno e Ottobre nel Est Africa. Nella Repubblica Democratica del Congo si verifica la riproduzione da Maggio ad Ottobre. Nel sud Nigeria sono state trovati piccoli ai primi di Ottobre.(Mike Perrin,2012).
La vocalizzazione si esprime in deboli suoni, con acuti cinguettii si si si si si si, consegnati in corte raffiche sia in volo sia che quando sono sugli alberi in pausa; piacevoli trilli , altri meno melodiosi screeteet screw e brevi fischi tchiri tchri.(M.Perrin 2012).
Non mi immergo nella descrizione particolareggiata di questo pappagallo, ma spero che con alcune buone immagini il lettore possa trovarne una esaustivo chiarimento. Suggerisco la lettura di alcuni buoni libri che possono dare ulteriori informazioni per chi volesse approfondire l’argomento:
J.Hayward,Lovebirds and their Colour Mutation, Blandford Press.1979, Londra;
P.Bertagnolio,Pappagalli da gabbia e da voliera,1975,ed.Encia,Udine;
D.Van der Abeele,Agapornis,2009,ed.Alcedo,Brugherio(MI);
M.Perrin,Parrots of Africa . . .,2012,Unversity Press,Joannesburg,isbn 978 1 86814 556 2.
Una rara immagine su francobollo dell’inseparabile faccia rossa, Afghanistan del 1999,20.000 AFS:1 euro= 71.7419 Afghani.
Testo di Guglielmo Petrantoni
Foto di Cyril Laubscher