Considerazioni sulle amazzoni dalla testa gialla (Amazona Oratrix)
Amazzone testa gialla Nicaragua
Amazona (ochrocephala) oratrix, Ridgway 1871.
Amazona ochrocephala tresmariae,Nelson 1901 .
Double yellow Yellow-headed amazon (GB)
Tres Marias duble yellow Amazon (GB)
Doppelgelbkopfamazone (D)
Tres-Marias Amazone (D)
Caratteristiche varie
Lo stato tassonomico delle tre specie o sottospecie Amazona oratrix, Amazona auropalliata, e Amazona ochrocephala, è attualmente oggetto di dibattito e lo sarà probabilmente anche nel prossimo futuro.
Mentre vi sono forme distinte (a dispetto della apparente assenza di barriere
biologiche) di questi pappagalli nella costa del Pacifico dal Messico al Sud America, sui pendii caraibici del Centro America (specialmente in Guatemala e Honduras) esistono tipi intermedi che suggeriscono che l'amazzone oratrix e l'amazzone auropalliata siano razze geografiche di una singola specie o perlomeno allospecie di una superspecie ben definita, come in questa sede vengono appunto considerate. In effetti, a causa della molteplicità di forme esistenti, sembra più opportuno suddividere il complesso ochrocephala nelle tre allospecie ochrocephala, oratrix e auropalliata, con un totale di undici sottospecie.
I colori della oratrix, sia essa da considerare come allospecie o sottospecie, sono comunque decisamente caratteristici. La testa è in gran parte di colore giallo, che aumenta di estensione e di intensità con l'età, sino al punto che soggetti pienamente maturi posseggono alcune delle piume della nuca orlate di rosso. Le spalle sono di colore rosso con alcune piume gialle, più o meno estese sulla curvatura della spalla. Il becco è di colore avorio e le unghie sono alcune avorio ed altre scure; probabilmente il fatto che siano presenti alcune più scure potrebbe essere imputato all'età avanzata. In genere la femmina, più piccola del maschio, ha il giallo della nuca più sbiadito e meno esteso, ma la colorazione dell'iride dell'occhio è di certo un carattere distintivo sicuro (nel maschio è arancione molto chiaro, nella femmina arancione intenso) che, a confronto, rendono la differenza sostanziale e di grande evidenza, naturalmente parlando di soggetti di almeno due anni.
Ad ogni modo, le amazzoni cosiddette a testa gialla sono a loro volta un gruppo in cui il colore giallo si estende attorno agli occhi, talvolta un po' oltre fin sopra il becco e, in individui particolarmente colorati, ventralmente fin sotto il femore. La presenza del giallo è ciò che distingue le quattro sottospecie del complesso oratrix, che possono essere descritte come segue. Per quanto riguarda le A. delle isole Tres Marias bisogna dire che esse portano la curvatura dell’ala rossa con un piccolo cenno di giallo, il capo giallo come le A. o. Magna, con una vistosa macchia gialla più scura al padiglione auricolare e il petto con una cravatta gialla sino quasi all’orifizio. Tale orifizio è azzurrognolo cosi come soffuso di azzurro è il petto.
'Amazzone dalla testa gialla del Belize (A. o. belizensis) ha del giallo limitatamente all'area facciale, che quasi mai si estende ad altre regioni. Gli adulti di questa forma in età giovanile possono facilmente essere confusi con la sottospecie nominale testa gialla (A. o. oratrix), che però è di taglia più piccola. Il culmine delle misure esposte (dalla base alla punta del becco) mostrano che il becco nel belizensis è più largo, sebbene, comparata la lunghezza delle ali e della coda, sia più piccolo dell'oratrix.
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Una testa tipica di Amazzone doppia testa gialla, maschio, ove è possibile notare il giallo alla curvatura dell'ala e sopratutto la grande estensione del giallo a tutto campo sulla testa.
Amazona o.tres Marias,Una femmina adulta , con minore estensione del giallo, ma con una soffusione di giallo sino al basso petto.
- L’Amazzone dalla testa gialla nominale (A. o. oratrix) per molti anni ha avuto una forte considerazione nel commercio di uccelli, trovando molti potenziali compratori a causa della sua reputazione, spesso immeritata, di essere un abile parlatore. In tempi recenti la moda si è spostata su più grandi, brillanti e colorati uccelli (la sottospecie magna). Tale cambiamento è stato tempestivo perché la popolazione di questo uccello è stata ampiamente ridotta a causa delle catture. Le caratteristiche diagnostiche sono il giallo sulla testa che si estende nel collo e fin quasi alla nuca in qualche esemplare. L'età appare un fattore decisivo nella classificazione dei colori. La taglia è decisamente più grande di tutte le altre.
- Amazzone dalla testa gialla delle Tre Marie (A. o. tresmariae). Questa sottospecie è invariabilmente piuttosto confusa dagli avicoltori con l'A. o. magna e questo è ripetutamente visibile nella sottolineatura "tre Marie". Può essere affermato che le sottospecie provenienti da remote, quasi inaccessibili regioni raramente appaiono nel commercio e, quando ciò accade, il loro numero è esiguo. Le tre Marie sono limitate a un gruppo di isole del Nayarit, nel Messico occidentale. Tali isole sono colonie penali e non esiste un traffico regolare tra questi isolotti e le isole principali. Come risultato di ciò questo uccello è estremamente raro nell'avicoltura. I tratti peculiari comprendono del giallo sulla testa che si sfuma quasi nel crema nella parte anteriore; la curva delle ali mancante della larga striscia di rosso e giallo del magna, pertanto solo una leggera colorazione rossa alla curvatura, e le parti sottostanti che hanno una distintiva scia bluastra. I piccoli , come anche molti genitori, sono privi delle orlature nere alle penne della nuca e soprattutto del petto. È un uccello di cui gli avicoltori parlano costantemente in termini entusiastici. Da notare che nel libro del Forsow , anno 1973 e seguenti, l’amazzone testa gialla riportata nel disegno, è proprio una “Tres Marias”.
- Grande amazzone dalla testa doppiamente gialla (A. o. magna). Questa è la più straordinaria delle varianti di amazzoni dalla testa gialla. Negli esemplari più superbamente colorati (come il maschio nella collezione di Arlene Chandler della California) la testa è completamente gialla; questo colore si estende alla nuca e alle parti basse e raggiunge il basso addome. Le ali sono ampiamente gialle (eccetto per le primarie e le secondarie) con parecchio rosso sulla curva. Il maschio adulto sembra acquistare una tinta rossastra nella zona della nuca. Alcuni non conseguono questa colorazione, ma, nonostante ciò, rimangono meravigliosamente belli e il fatto che sono parecchi centimetri più grandi delle altre.. Questo uccello era sconosciuto fino a non molti anni fa, quando all'improvviso alcuni esemplari incominciarono ad apparire nel commercio e adesso molti individui di testa gialla in vendita appartengono a questa sottospecie. Sfortunatamente molti di essi provengono dal contrabbando perché il Messico ne ha vietato il commercio per parecchi anni, e molti degli esemplari in vendita quando ancora il commercio era consentito appartenevano alla sottospecie oratrix. Ogni volta che si acquista un uccello bisogna assicurarsi che sia una razza di cattività e che la sua provenienza sia conforme alle disposizioni governative (molti degli uccelli confiscati al contrabbando sono venduti dal dipartimento dell'agricoltura U.S.) o che sia stato importato prima dell'attuazione del divieto messicano.
Una varietà di grida acute e di fischi include inoltre ripetitivi richiami kyaa-aa-ah e krra-aah-aa-ow, talvolta vocalizzazioni umane di sbadiglio, come wow o ow, whoh-oh-ohr.
In volo è quasi sempre silenziosa, ma in cattività è un’eccellente ripetitrice di suoni e parole, spesso con toni quasi umani. Lo stesso nome scientifico attribuitole, “oratrix”, sta a significare la voce emessa come un soggetto che prega in litania.
Distribuzione
L'oratrix vive in una zona costiera limitata, nella parte ovest del Messico.
Con il passare degli anni è diventata abbastanza rara, pertanto oggi è irregolarmente distribuita, in particolare nelle fitte foreste, lungo i fiumi e i territori misti con campi coltivati.
Era reperibile nella zona costiera del Messico, del Belize, nell’estremo est del Guatemala e nell’estremo nord-est dell'Honduras. Rilevata sui pendii messicani del Pacifico in Colima, Michoacàn, Guerrero, Oaxaca (due popolazioni disgiunte sul Pacifico e sui pendii del golfo nella regione di Isthmus) e Chiapas; presente nelle quattro isole Marias (San Juanico, Maria Madres, Maria Magdalena, Maria Cleofas).
E’ distribuita anche sui pendii del golfo del Messico dal centro a sud di Tamaulìpas, nella parte più esterna di San Luis Potosì, di Puebla, di Veracruz, di Tabasco e di Campeche, lungo la costa belizense e nei dintorni di Puerto Barios nell'estremo est del Guatemala e nel nord-ovest dell'Honduras nella valle di Sula. Popolazioni selvatiche, evidentemente introdotte, sono state osservate a Miami in Florida e a Portorico.
Popolazione , demografia e cibo
Le stime risalenti al 1994 danno una presenza di oltre 7000 esemplari, ma probabilmente i rilevamenti effettuati nel 2002 citavano il pappagallo a rischio, tanto che, portati i risultati in commissione per il passaggio dall'allegato B in A, esso è stato iscritto solo in seconda seduta nel 2003. A causa della distribuzione topica, della cattura per il commercio e della riduzione degli habitat per la riproduzione, la quantità è notevolmente diminuita, a fronte però di un buon incremento in cattività, essendo pappagallo di facile riproduzione. Comunque il Ridgley aveva già comunicato il regresso di questa specie, che veniva avvistata solo localmente ed in piccole quantità.
Tra il 1979 ed il 1980 il Messico esportava ancora 2.716 esemplari di cattura verso gli Stati Uniti d'America e con ogni probabilità nello stesso periodo ne sono usciti illegalmente dai confini con gli USA in numero anche superiore, mentre in Europa è da tempo chiusa ogni importazione.
La connotazione dell'andamento montuoso-costiero determina di per se stesso i luoghi di vivibilità e le altitudini a cui vive l'animale. Esso si adatta facilmente alle variabilità geografiche ove frequenta la savana, la foresta decidua tropicale (inclusi tratti di terreno disboscato), dense foreste spinose, foreste di pini (Pinus caribea).
In natura questi uccelli cercano il cibo nelle foreste pluviali e in ambienti cespugliosi ed anche su terreno coltivato, sotto forma di noci, semi, frutti, bacche, fioriture.
In particolare frutti di Acacia, Macuna, Ficus, Zuelania guidonia, Bumelia laetivirens, Solanum, Pithecellobium flexicaule, mango e banane.
In cattività mangiano semi, frutta e verdure come sedano, carote, spinaci, lattuga, bacche di sambuco, semi di girasole germogliati durante l'allevamento dei piccoli,
semi di cardo, grano, grano saraceno, canapa, avena, ed un mix per pappagalli, qualche chicco di estruso per cani, estruso di verdure per piccioni, pezzetti di pane duro, noccioline, pigne, semi di girasole bianco e qualsiasi tipo di frutta in abbondanza.
Le amazzoni, in particolare quando addomesticate, mangeranno proprio tutto quello che verrà loro offerto. Secondo quanto riferisce Tony Silva al tempo in cui era coordinatore al Loro Parque, preferiscono fichi d'india, carote bollite e guava. Accettano anche il pollo bollito. A questi uccelli non venivano dati semi al fine di evitarne l'obesità, problema comune nelle amazzoni.
Amazona oratrix mutazione gialla.
In natura nidifica in cavità di alberi (in Belize soprattutto pini), deponendo tre o quattro uova che si schiudono tra i 26 e i 28 giorni. I piccoli crescono abbastanza in fretta, a 8 settimane mangiano già il cibo degli adulti e saranno svezzati alla dodicesima - quindicesima settimana. Alla prima muta (all'età di 6 mesi) la presenza di giallo nella testa si estende un po' più indietro e a 8 mesi l'iride è vicina al colore degli adulti.
Per quanto ancora abbastanza comune in cattività, oggi ritengo che la riproduzione di questa specie sarà molto limitata a causa delle restrizioni dettate dalla nuova normativa che la definisce a rischio, anche se ormai da un decennio non viene più esportata dal Messico.
L’allevatrice inglese Rosemary Low sin dal 1972 riferiva che era molto difficile distinguere i sessi, come le accadde quando si trovò ad essere in possesso di due esemplari, stimati dell'età di tre anni.
Essi andavano molto d'accordo, ma non concludevano mai nulla che portasse ad un accoppiamento. In quell'epoca non era praticata l'endoscopia. Senza saperlo la Low aveva acquistato una dopo l’altra due femmine e nell'autunno del 1978, poiché nessun nuovo risultato era stato ottenuto in seguito alla formazione della presunta coppia, decise di ricostituire la coppia , sostituendone uno. Nell'aprile del 1979 furono deposte le prime uova , feconde.
.Il primo caso di riproduzione in cattività ebbe luogo negli Stati Uniti nel 1944. In Inghilterra nel 1970 nacquero due pulcini da una covata di quattro uova. I loro genitori erano stati acquisiti nel 1966 e nel 1969 avevano avuto due uova non feconde.
Il giardino zoologico di Zurigo ottenne successi nel 1971 e in Svezia il primo risulta to fu segnalato nel 1975.
Nel Giardino zoologico di Houston negli Stati Uniti tra il 1966 e 1970 nacquero 20 piccoli.
Nel 1968 una femmina di proprietà del Cav. Lauricella di Palermo depose regolarmente un uovo, senza che la stessa fosse mai stata accoppiata.
Soltanto nel 1988, quando ne venni in possesso, in primavera la affiancai subito ad un grande maschio. Depose due uova e portò a buon fine la covata. L'anno successivo depose ancora due uova che però si dimostrarono non feconde. L’anno dopo, accoppiata con un altro maschio (il primo era morto durante l'inverno) depose due uova e nacque un piccolo. Cosi anche l'anno successivo. Per la terza volta morì il compagno e venne trovato ed affiancato un nuovo maschio. Per tutto l'inverno non andarono molto d'accordo, ma in primavera la femmina depose due uova, una sola delle quali feconda. Il piccolo fu portato avanti per venti giorni, ma poi, stranamente, lo trovai con il becco tranciato. Fu l'ultimo anno che la coppia rimase in mio possesso, dato che, prima il maschio poi la femmina, nel breve giro di un mese morirono, senza che mai ne potei accertare la causa, benché sospetti, per quanto con poca esperienza, che una infezione intestinale possa aver contributo al decesso.
Nell’anno 1995 un importatore italiano fece pervenire dal Texas una intera collezione di oratrix nate in cattività e sicure riproduttrici. Fu l'occasione per me ed altri allevatori di iniziare la riproduzione in cattività con una partenza certa e con animali di garantita fertilità. Così fu e molti allevatori oggi possono vantare di avere riprodotto una sì simpatica e piacevole amazzone.
Nel maggio del 1995 la coppia proveniente dagli USA era in amore e, anche se in ritardo sulla tabella di riproduzione, il 30 maggio, l’l e il 3 giugno vennero deposte le uova, uno solo dei quali era fecondato. La durata della cova fu di 29 giorni circa, approssimativamente, in quanto non è possibile stabilire quale uovo fosse stato fecondato. Il pulcino, che prese il volo l'83° giorno, era tutto verde con una piccola macchia di giallo sulla fronte.
Da quel dì non fece più ritorno all'interno del nido, ma, anche se allevato dai genitori, a tutt'oggi è rimasto un animale tranquillo.
Quest’anno ho avuto la fortuna di entrare in possesso di una femmina di A. tres Marias, adulta alquanto, senza che mai fosse stata accoppiata. Il proprietario che la possedeva da almeno 20 anni mi disse che aveva tentato l’accoppiamento con diversi maschi, senza che essa avesse mai dimostrato disponibilità. Peraltro anche a un maschio di A. tres Marias in mio possesso da almeno dieci anni mai alcuna femmina era piaciuta, e anche i tentativi di accoppiamento fatti dal precedente proprietario erano risultati tutti infruttuosi.
A febbraio invece, appena messi insieme, nei due esemplari deve essere scattata una molla, tanto che, iniziato il corteggiamento tra l’altro fuori tempo, iniziarono a frequentare il nido continuamente!
Ad aprile vennero deposte le prime tre uova, purtroppo chiare, così come anche nella seconda deposizione di due uova nel mese successivo. Lo stupore per me è stato allorquando a fine giugno si è proposta una terza deposizione di due uova. Passati 20 giorni, insieme ad un amico sottoponemmo nuovamente le uova al vaglio, ma purtroppo anch’esse risultarono chiare!
Ma non finisce qui . . . Passati altri 20 giorni, mentre mi trovavo nei pressi del nido, udii uno dei due adulti lamentare il classico che che che che: pensai quindi ad un nuovo accoppiamento, invece, aperto lo sportello del nido, mi trovai di fronte un pullus di pochi giorni!
Non so cosa pensare, l’unica spiegazione è che secondo me l’uovo era stato spostato in un angolo del nido dalla mamma, che continuò a covare sin dopo il prelievo delle ultime uova chiare. Oggi è presente nella voliera un giovane interamente svezzato dai genitori. Il giovane amazzone differisce dalle altre oratrix, poiché privo di orlature nere alle penne e di ogni indizio di penna rossa alla spalla, e leggermente sfumato di azzurro al petto. Porta solo una corona giallo intenso al capo.
Gli spazi che consentono un giusto allevamento della specie possono essere molto vari, ma una voliera di lunghezza di 2 m. per due di altezza e larga 1 può fornire una eccellente garanzia per la riproduzione e la buona tenuta dei soggetti anche durante il periodo invernale, garantendo loro una metà della voliera coperta, l'esposizione verso il sorgere del sole ed una eventuale lampada infrarossa per i periodi di maggior rigore. Attenzione alle voliere completamente chiuse, che sono causa di formazioni di cariche batteriche e funghi.
Variabilità geografica
A.o.oratrix (Mainland Messico)
A.o.tresmariae (Isole Marias, Messico)
A.o.belizensis (Belize)
A.o.hondurensis (Sula valley, Honduras)
A.o.xantholaema (nord Brasile)
A.o.panamensis (Panama, Colombia)
A.o.auropalliata (Centro America)
A.o.parvipes (nord-est Nicaragua)
A.o.belizensis ( Belize –Honduras).
N.B. La varietà Amazona o.magna, non è riconosciuta come tale dai sistematici, ma in tutto il mondo degli allevatore è chiamata tale per la taglia ed la estensione della colorazione gialla del capo e delle spalle.
Articolo di Guglielmo Petrantoni
articolo affascinante complimenti
grazie oer l’apprezzamento.guglielmo