Il Cacatua Leadbeateri mollis
Il Cacatua Leadbeateri mollis
Cacatua leadbeateri (Cacatua bandiera spagnola – Vigors, 1831)
Altri nomi: Cacatua Abanderada (E), Inglese (Australia): Major Mitchell’s Cockatoo, Inglese (Gran Bretagna): Leadbeater’s Cockatoo, Desert Cocktoo, Major Mitchell’s Cockatoo, Wee Juggler, Cocklerina, Chockalott.
Così chiamato in onore di Benjamin Leadbeater (fl.1830), studioso di storia naturale a Londra, che inserì l’animale nella collezione del Museo Nazionale Britannico; mollis è parola latina che significa “delicato”. Così recita la pubblicazione di Arthur Prestwich del 1958 “I name this parrot …”; ad un meeting della Commissione Scientifica, in qualità di Corrispondente della Società Zoologica di Londra il 26 aprile 1831, Mr.Vigors esibì, dalla collezione privata di Mr. Leadbeater, una mai descritta specie di Cacatua proveniente dalla New Holland, sottolineandone le sue caratteristiche distintive.
Mi accingo a descrivere la specie nominale, in quanto abbastanza conosciuta presso gli allevatori europei, ma ho tratto spunto dal fatto che recentemente sono entrato in possesso di una sottospecie alquanto rara e ben poco conosciuta in tutto il vecchio continente: il C.l. Mollis (Cacatua rosa di Matthew).
Non mi risulta che ci siano altri allevatori possessori di tale soggetto di variabilità geografica, ma proseguo nella ricerca, poiché fonti certe mi hanno segnalato un allevatore tedesco.
Il Cacatua bandiera spagnola ha una distribuzione sparsa e varia nell’entroterra australiano, dove difficilmente rischia di essere confuso con altre specie; misura 33-40 cm. Specie estremamente peculiare e conosciuta. È uno degli Psittacidi più caratteristici al mondo grazie alle parti inferiori rosa, alle parti superiori bianche, alla magnifica cresta bianca e rosa intenso, con evidente e ben marcata fascia giallanel centro della crestae alla colorazione rosa intenso di sottoala e sottocoda; osservata sul campo, la testa appare larga e dal profilo camuso. In Australia non esistono specie confondibili: anche il Cacatua delle Molucche, molto più grande, presenta una slavatura rosa sul piumaggio, ma ha la cresta di forma e colore diversi, con ciuffo a cucchiaio, e il colore delle parti superiori non contrasta con quello delle parti inferiori. Il volo del Cacatua bandiera spagnola sembra indeciso ed è caratterizzato da rapidi colpi d’ala poco profondi e da planate regolari. Le lunghe ali arrotondate e la coda corta e quadrata coincidono con le caratteristiche tipiche del genere Cacatua. Il bianco sulla parte superiore dell’ala e il rosa sul sottoala leggermente bordato di bianco rendono questa specie praticamente inconfondibile. In natura si ibrida talvolta con il Cacatua petto rosa, E.roseicapillus, e con il Cacatua sulfurea. Di quest’ultima ibridazione un soggetto è presente presso il signor Mondin da Brescello.
Secondo il Forshaw emette un bisillabico quee-err trillante e in falsetto, non molto diverso dal richiamo del piccolo Corella, ma meno roco. Emette anche un richiamo d’allarme molto aspro. I nidiacei lanciano un sibilo costante quando richiedono il cibo. Molte varianti dipendono dalle circostanze; secondo Rowley, emettono triplette del tipo cteek-ery-cree, segnale di contatto base, ripetuto ad intervalli di circa un minuto allorquando si trovano al riparo tra i rami, mentre mangiano. Tale richiamo aumenta di intensità e di cadenza in caso di allarme e, se proprio in pericolo, in volo, mentre si allontanano, presi dal panico, lo ripetono in continuazione senza alcun intervallo.
Si trova esclusivamente in Australia, dal Queensland centromeridionale verso l’entroterra del Great Dividing Range (non più a est della zona di Darling Downs) fino al New South Wales, a est fino al Warrumbungle National Park, a Parkes, Griffith e Moulamein e al Victoria nord orientale, Mildura e Wyperfeld National Park, dove è comune, a est intorno a Swan Hill ed è accidentale nella zona sudorientale fino a Geelong e in quella nordorientale fino a Wangaratta. Il suo areale comprende anche parte del South Australia, in particolare le regioni centromeridionali, compresi i monti Gawler e Flinders e le zone lungo il fiume Murray fino a Morgan e Renmatk, ma si estende anche a ovest lungo la costa, fino a raggiungere Eyre nel Western Australia. Completamente assente dal deserto Simpson, questa specie si trova dai monti Mac Donnel fino al Kimberley meridionale, si spinge all’interno del Northern Territory centrale, proseguendo verso nord fino a Hooker Creek e Mac Donald Downs. In Eastern Australia si trova nella zona compresa tra Geraldton, Perth e l’area immediatamente a nord-est di Bullfinch, ma anche nell’entroterra sui monti di Warburton, lungo il confine orientale del deserto di Gibson, lungo il confine settentrionale del Grande Deserto di Sabbia e nella regione compresa tra i fiumi Fortescue e De Grey, dove la sua presenza viene confermata da segnalazioni provenienti da Wiluna, Leonora e Kalgoorlie (Anthony Catt, 2016, Creta). Una popolazione, introdotta, vive a Sydney. È stato introdotto senza successo anche alle Fiji. L’areale si è contratto leggermente in South Australia, dove un tempo questa specie si riproduceva nei dintorni di Adelaide. In altre zone è stato rilevato un calo numerico nelle popolazioni a livello locale, in seguito alla deforestazione dell’habitat e alla cattura, ma complessivamente lo status di questa specie sembra stabile. Esclusa la presenza lungo tutto il nord dell’isola. Molti gli esemplari allevati e riprodotti in cattività, che variano in base alla colorazione del rosa,soprattutto perché i soggetti accoppiati non sempre provengono dal medesimo vasto areale.
Questa specie è in larga misura sedentaria ma, quando acqua e cibo scarseggiano, gli adulti nidificanti si uniscono talvolta agli stormi composti da immaturi e gli individui vaganti confluiscono verso stormi composti da esemplari di altre specie. Questo Cacatua si trova prevalentemente nell’entroterra arido australiano caratterizzato da precipitazioni nell’ordine di 250-400 mm e in una zona più interna rispetto al grande Cacatua a ciuffo giallo; pur prediligendo la boscaglia di Eucalipto, in particolare in prossimità di corsi d’acqua, si trova in una grande varietà di altri habitat, come mulga, mallee, boschi di cipressi e acacia, prateria e campi coltivati, dove si unisce ad esemplari di Cacatua petto rosa per nutrirsi dei cereali. Occasionalmente si trova anche su alberi di Casuarina e cipressi Callitris. Piuttosto guardingo, anche quando viene spaventato non si allontana molto, compiendo voli brevi e cercando riparo nel folto della vegetazione. Nel momento in cui si posa, solleva le penne della cresta. Lo si trova solitamente in coppia o in piccoli gruppi composti da non più di 50 individui, talora in stormi che ne contano alcune centinaia. Altre volte è in compagnia di esemplari di Cacatua petto rosa e Corella. Il Cacatua camicino si nutre sia a terra sia sugli alberi, prevalentemente di semi di piante erbacee e cereali e dimostra una spiccata predilezione per i semi di Cucumis myriocarpus. La sua dieta comprende anche i frutti dei fichi autoctoni Ficus, pigne, semi di Eucalipto, bulbi, semi di Citrullus lanatus, noccioli, radici e larve di insetti. Apprezzano anche mallee fruttifere di Eucaliptus camaldulensis, E.incassata, E.largiflorens, E. micro carpa, E. microtheca, la gomma di E. papuana, E. gracilis, anche Ulmus. Mentre mangiano o dopo aver ingerito il cibo, talvolta questi esemplari staccano e mordono piccoli pezzi di corteccia e ramoscelli, lasciando mucchietti di resti sul terreno. Il Cacatua di Leadbeater si abbevera tendenzialmente la mattina presto o nel tardo pomeriggio, ma nei periodi più caldi visita gli abbeveratoi con maggiore frequenza. Questa specie è territoriale ed aggressiva ed ogni coppia, ha bisogno di un territorio di circa 500 ettari. (Per territorio si intende l’areale, entità complessa, non omogena sottoposta a variazione climatiche, su cui può insistere una coppia, calcolato in funzione del terreno, della flora e di altri fattori che vengono stabiliti dagli studiosi del settore, pertanto deve essere ritenuto quella porzione di spazio geografico limitato, alle descrizioni di elaborati cartografici. Per cui la storia evolutiva della specie determina la storia evolutiva dell’areale o del territorio su cui insiste la specie). Durante il rituale di corteggiamento, il maschio procede impettito verso la femmina, mettendo in mostra la cresta, muovendo a scatti e dondolando la testa e portando in alto le ali. Anche la femmina solleva la cresta e si inarca. Durante il corteggiamento questi esemplari emettono un lieve “chiacchiericcio”. Il corteggiamento con il cibo è raro; frequente invece l’attività di toelettatura reciproca. In quasi tutto l’areale la stagione della riproduzione va da agosto a dicembre, ma nella zona settentrionale può avere inizio a maggio. Questa specie nidifica in una cavità profonda posta da 3 a 20 m d’altezza all’interno di un eucalipto, solitamente in prossimità di corsi d’acqua. Il nido viene foderato con pezzi di corteccia presi dal foro di accesso, con frammenti di legno e piccole pietre. Il foro di ingresso praticato è di circa 50 cm. Il terreno intorno all’albero su cui si trova il nido spesso è coperto di resti dei materiali usati per realizzare quest’ultimo. Entrambi i partner collaborano alla preparazione del nido: la femmina depone da due a quattro uova; la cova dura circa 26 giorni. Rowley e Chapman hanno determinato la cova in 23-24 giorni. La deposizione avviene al mattino ad intervalli di due/tre giorni. La cova spetta alla femmina per la notte, mentre il maschio rileva la postazione al mattino e la tiene sino al primo pomeriggio. Nell’arco di otto settimane i piccoli mettono le penne e vengono covati da entrambi i genitori; spesso il maschio rimane nel nido durante il giorno, mentre la femmina trascorre la notte all’interno della cavità. I giovani che hanno messo le penne costituiscono con i genitori un gruppo familiare e gli adulti, in particolare il maschio, continuano a nutrire i piccoli per le successive otto settimane. I giovani raggiungono la maturità sessuale tra il terzo e il quarto anno di età.
La magnifica cresta che, chiusa, si estende oltre la nuca, è composta da sedici penne allungate, Il numero delle penne è una variabile , che per la specie nominale ha un massimo di 16 penne mentre, più avanti la descrizione particolareggiata del C.mollis- sottospecie è di 14.sottili e rivolte in avanti. Bordo anteriore della cresta di colore bianco, resto delle penne con ampia base rosso rosato, spesso con sottile fascia gialla centrale e punte bianche; poche penne più corte, più arrotondate e più bianche sopra l’occhio, che formano una sorte di base bianca quando la cresta è sollevata. Le penne della cresta sono rosso arancio alla base; fronte e redini sono rosso rosato. Nuca e parti superiori sono di colore bianco, spesso con rosa infiltrato visibile tra le penne dell’ala chiusa, quando è a riposo. Parte superiore dell’ala con remiganti dal vessillo interno rosa; sotto ala rosa acceso con sottile bordo bianco sui margini anteriore e posteriore dell’ala. Parti inferiori rosa salmone – che si estende appena ai lati del collo -, che sfuma nel bianco del ventre e della parte inferiore dei fianchi. Sopraccoda bianco con vessilli interni rosati; sottocoda rosa sui vessilli interni, tranne che sulle punte e sulle due penne centrali. Parti nude: becco bianco sporco, tendente al grigio; anello perioculare bianco sporco, quasi grigio; iride marrone; zampe grigie.
Nella femmina la fascia gialla che attraversa la cresta è più ampia e l’iride è rossa anziché marrone. Nei giovani l’iride è scura e nelle femmine si schiarisce con l’età.
Dimensioni:
Ala 27,3-28 cm; coda 14,1-16,5 cm; becco 2,9-3,2 cm; tarso 2,4-2,8 cm per C.leadebeateri
Ala 25,9-26,7 cm; coda 13,9 -14,9 cm; becco 2,3-2,4 cm; tarso 2,3 -2,4 cm per C.l.mollis
La misurazione dei soggetti presi in esame differisce sia per la specie nominale che per la sottospecie, ma bisogna considerare che la diversità varia per la zona di provenienza dei vari soggetti; sono stati esaminati soggetti presenti al Museo Nazionale Australiano e la varietà delle misure è stata verificata negli anni da Forshaw (1994) e da Rowley (1991), ponendo maggiore evidenza al becco, alla coda, al tarso e alle ali. La cresta, pur essendo l’elemento significativo rilevato, non viene riportata dallo scrivente, ritenendola una misura sempre variabile e non certa, ma è elemento distintivo per la variabilità; altro elemento è la striscia rossa frontale, molto marcata. Suffraga quanto detto sopra ! e purtroppo i dati disponibili sono rari di poco raffronto anche con pezze presso musei del luogo !!!
Quanto alla variazione geografica del cacatua, esistono due sottospecie censite; altre due sottospecie, mungi e superflua, non sono più riconosciute poiché sono considerati insufficienti i dati, sia per le differenze morfologiche che per l’isolamento geografico.
C.l. leadbeateri (Vigors, 1831) (Australia orientale e centrale)
C.l. mollis (Matthews, 1912) Mattew’s Pink Cockatoo (GB). Centro Australia, sud ovest e sud est dell’occidente australiano (Schodde & Maon 1997), e sud Australia. Difficile definire i confini dell’areale rispetto a quello della nominale; sembra che l’esemplare tipo sia stato raccolto a Carnamah, Western Australia. Si distingue dalla nominale grazie alla cresta di una tonalità più scuro di rosso e alla minima quantità di giallo, giallo talvolta del tutto assente: quest’ultima notevole differenza è delle popolazioni che vivono nell’area di Kirneberley. La maggior parte di questi cacatua abita la regione sud-occidentale dell’Australia, anche se la portata della sua distribuzione non sempre è chiara e definita. La taglia è un altro elemento che contraddistingue il C.l.mollis dalla specie nominale, che è più grande (C.Hunt,1999).
La sottospecie mollis si può trovare in tre popolazioni separate: una a sud del territorio del Nord-est dell’Australia occidentale e a nord del sud-Australia, un’altra in Australia occidentale, a sud-ovest della linea tra la costa nord occidentale e la Baia Israelita ed un’altra ancora nel sud del continente meridionale e sud-est occidentale
Tali verifiche furono effettuate da R. Schodde nel 1994, che ha però mancato di specificare gli ambiti dei tre siti e di segnalare quattro popolazioni riproduttive isolate. Un altro ornitologo, Hall, notò una variazione sia nella dimensione che nel piumaggio entro una limitata serie di esemplari a campione.
La sottospecie mollis si distingue lievemente dalla nominale sia nelle misure (è più piccola) che nel piumaggio più intenso nel rosa e più esteso, che varia nella gamma della colorazione. Perciò la popolazione nel continente sud occidentale appare estremamente differenziata nella cresta, tutta rossa senza banda gialla, e nell’ intensità del rosa sulle guance, con qualche tenue tendenza all’arancio, poi accentuata dalla fascia rossa frontale. Sia il maschio che la femmina sono alquanto simili e la cresta non porta alcunché di giallo, ma si può avere in qualche soggetto una leggera soffusione in mezzo al rosso della cresta. Le quattordici penne rosse (Rowley & Chapman, 1991) della cresta presentano punte bianche e portano una lunghezza di 35-40 mm.
Da un esame eseguito presso il museo di Adelaide e di Vittoria, il maschio e la femmina hanno l’ala decisamente più corta rispetto alla nominale e il becco del mollis è molto più corto e la coda più lunga.
Questi risultati, a dir poco anomali, mostrano che la variazione geografica, anche se studiata, non può certo essere risolta o spiegata da pochi campioni che sono presenti nei musei o con sporadiche osservazioni. Occorre uno studio molecolare mirato. Per il momento la differenza è indicativa di una sostanziale differenza e di fatto il soggetto in mio possesso rispecchia in toto i dati di riferimento espressi dal Forshaw e da molti illustri ornitologi.
Indubbiamente la rarità di una presenza europea spingerebbe a fissarne la sottospecie, ma purtroppo non si conosce la reale presenza di soggetti che possano formare coppie riproduttrici, al fine di conservare un così prezioso volatile.
Referenze:
Articolo e immagini G.Petrantoni
Impaginazione grafica by GRAFOS SERVIZI GRAFICI – SAN COLOMBANO AL LAMBRO