… note sulla Amazona Farinosa chapmani
L’epiteto specifico farinosa è un aggettivo latino derivato farinosus, farinosa, farinosum, che in effetti significa spolverato di farina. Questa allusione si riferisce alla comparsa del piumaggio dorsale che contraddistingue gli individui della specie.
Amazona farinosa chapmani (© Guglielmo Petrantoni)
L’epiteto subspecifico chapmani indica che fu dedicato dall’ornitologo gentiluomo Melvin Traylor all’illustre ornitologo statunitense Frank Michler Chapman (1864-1945), autore, con altri scritti, di The distribution of bird-life in Colombia, nel 1917, e innumerevoli articoli su National Geographic, precursore delle “Guide sul Campo”.
Cinque sottospecie. Le tre sottospecie sudamericane presentano considerevoli variazioni individuali nel piumaggio e caratteristiche identificative che, in una certa misura, si sovrappongono. È possibile che in futuro si giunga alla conclusione che le sottospecie inornata e chapmani siano sinonimi della farinosa. Anche le popolazioni settentrionale e meridionale presentano differenze che sembrano essere clinali: ad esempio, nel nord le sottospecie guatemalae e virenticeps hanno il becco più scuro e maggiore quantità di blu sulla testa, che diminuisce progressivamente procedendo verso sud, mentre le popolazioni meridionali (farinosa, inornata e chapmani) hanno il becco più chiaro e più color corno.
A.f. chapmani (Traylor 1948), Amazzone farinosa di Chapman (I). distribuita in Ecuador orientale e, in una popolazione separata, Bolivianor orientale; apparentemente anche nel nord del Perù a ovest delle Ande orientali, nell’area del Parco nazionale di Manu. Est Ecuador. Un singolo esemplare è stato segnalato nella provincia di Putumayo, Colombia meridionale, ed alcuni soggetti nella provincia di Vaupès. Simile alla Amazona farinosa inornata (ala 23,2-26,2 cm, lunghezza 38 cm) ma più grande. Come gli esemplari appartenenti alle sottospecie nominale e inornata, anche in questi esemplari la quantità di giallo sulla testa varia considerevolmente, ovvero nella A. Chapmani è quasi assente e un blu melanzana soffuso si nota sul capo e si confonde con il verde marcio del corpo.
In Colombia nella Regione dell’Orinoco è chiama Lora mojosa, ed in zoonimia indigena nella famiglia linguistica Huitoto, della ragione Araracuara nel sud Colombia “Cùyùque”; In Perù Loro ceniciento, o “Hullpa-loro”; in Bolivia Loro burron e in Ecuador Lora choronquera.
Mentre in lingua Inglese: Southern Mealy Parrot o Chapman’s Mealy amazon, in Francese Amazone poudrèè, e in Tedesco Chapmans Mueller-amazone. Per il popolo indigeno Okaino, dove la maggior parte di questo gruppo vive in Perù orientale e la loro casa tradizionale è la Maloka, la cui funzione era una camera rituale comune. Ora vivono in villaggi in cui diverse case indipendenti sono costruite su palafitte, alcuni conservano il Maloka come un incontro e attività rituale,tra cui cibarsi della carne della Amazona farinosa, mentre le penne vengono poi sfruttate per adornarsi oppure per inserirle nelle frecce come stabilizzatori , successivamente usate per la caccia con cerebottane.
La colorazione generale è verde marcio molto scuro, con copritrici, remiganti secondarie e le remiganti primarie; la coda giallo–verde intenso; l’iride rosso mattone; l’anello perioftalmico nudo e ben evidente; Becco grande e forte con mandibola superiore corneo vicino la cera che è scura che scurisce verso la punta, la mandibola inferiore cornea con nero sbiadito alla base (antracite), zampe grigio scuro. Misure: lunghezza 42 cm., ali 25,5-28,0 cm. In Cites, allegato B/II della Convenzione.
Animale chiassoso tra i più disparati mormorii, strilli, fischi,e richiami aspri e rauchi.
In una nota dell’aprile 1967, su Caldasia (Rivista ufficiale della Università Nazionale Colombiana), vol. X, n. 46, venne fatta una osservazione (Antonio Olivares, Istituto di Scienze Naturali Colombiana) di un maschio, nella località di Caquetà, Quebranda Agua Negra, 5 Km ad occidente di Tres Esquinas che così recita:
“El presente mascho (ala, 260; cola, 143 mm es grande para inornata y puede entrar en chapmani. Ya esta subespecie se conocìa de Umbrìa (Putumayo) màs o menos a 150 km al occidente de tres Esquinas”
Oggi bisogna affermare che in tutta Europa ,non sono presenti soggetti della sottospecie “chapmani” ad esclusione del sig. H. Zender , che in prima persona, importò una coppia certa dai luoghi di origine ed altra in possesso di tale sig.Gulasch, soggetto proveniente dal Parco Nazionale di Manu in Perù. Pertanto è mera utopia pensare che possano esserci altri esemplari puri, tutto quello che si afferma, non corrisponde alla realtà, si tratta di soggetti non conformi allo standard e comunque non rispondenti alle caratteristiche anzi citate, anche perché pochi possono dare prova della esatta origine del soggetto posseduto.
Nelle importazioni del passato, ancor quando giungevano le quote dei pappagalli dal Sud America, non ho mai osservato Farinose di Chapman, per altro già difficili da saper riconoscere e identificarle, soprattutto nella considerazione che i raccoglitori (acopiadores) non frequentavano l’Equador orientale ed il Perù ,ardui da praticare. Molto più facile e meno oneroso raccogliere e consegnare la merce agli esportatori di quei paesi con quote numericamente stabilite e autorizzate ufficialmente, ove le autorità locali potevano verificare l’operato degli esportatori accreditati nei pressi degli aeroporti internazionali.
Purtroppo non si hanno notizie certe sull’allevamento di questi soggetti ancestrali in ambiente controllato,in tutta Europa, anche se molte sono le riproduzioni delle altre sottospecie che comunque stentano a raggiungere un buono e facile risultato riproduttivo.
Consuma con una grande quantità di frutti di bosco e frequenta con regolarità gli alberi di palme di “gùerregue” (Astrocaryon standleyamum) i cui frutti si trovano nella parte più alta. Ingeriscono frutti interi e la polpa della Coeruma macrocarpa; fiori e frutta semimaturi di Tabebuia insignis; frutta in tutte le fasi dello sviluppo di Tetragastris sp.,Eschweilera sp., Inga alba,Inga laterifolia,; semi di Peritassa egreria, Prionostemma aspera e Helicostylis tomentosa; e ancora frutti di Cochlospermun orinocense; polpa di frutti maturi di Euterpe precatoria, Micopholis melinoneana e mensalis; Ancora frutti di Ficus spp. Inga , Dussia.
Il periodo riproduttivo pare essere il primo trimestre dell’anno, in Colombia; tra novembre e marzo in Brasile; in Guatemala nel mese di maggio, in Centro America tra aprile e giugno
La deposizione consta solitamente al massimo di tre uova, che incuba per 26-27 giorni., all’interno di ceppi morti di Palma o in cavità di altri alberi.
Le notizie qui citate sono frutto di dati certi forniti da coloro i quali hanno vissuto in prima persona le esperienze di osservazione sulla Amazona di Chapman, superando le difficoltà del territorio, già reso difficile da gruppi indigeni non proprio sempre ben disposti verso coloro che ne invadono il territorio,anche se a scopo scientifico.
Variabilità geografica:
Articolo G. Petrantoni, foto dell’autore.