La Schiribilla
Porzana parva (Scopoli, 1796)
(Little Crake (GB); Marouette poussin(F); Kleines Sumpfhuhn(D); Polluela bastarda (S); Schiribilla (I):
Era una fresca ed umida mattina dei primi giorni di primavera e il mio amico fotografo naturalista Maurizio Pedrinazzi (Gruppo Fotografico Gerundo), dopo un primo momento di stupore per la eccezionalità dell’avvistamento, riesce a fermare nel proprio obbiettivo, un Rallide raro e di eccezionale bellezza. Di questo emozionante incontro propongo i “clik”, per tutto il mondo degli appassionati, e completo con una scheda appropriata sulla specie migratrice, estiva e forse svernante.
In progressiva diminuzione su tutta l’Europa, soprattutto per la scomparsa del suo ambiente naturale, luoghi lacustri e palustri di modesta estensione detti, cariceto che è un particolare tipo di torbiera caratterizzato dalla presenza di piante del genere Carex, (Carex gracilis, distica, vulpina) e che a differenza delle torbiere tipiche, hanno un suolo per lo più neutro e alcalino.
La Schiribilla maschio ha le parti superiori bruno oliva con macchie nere al centro delle piume e piccole tacche bianche poco numerose sul dorso; il collo e i lati della faccia sono grigio ardesia come le parti inferiori, mentre la parte posteriore dei fianchi e il sottocoda presentano delle barrature bianche e nere. La femmina si riconosce soprattutto per le parti inferiori fulve e la gola bianca ed il grigio bluastro è limitato ai lati del capo. In entrambi i sessi il becco è verde con la base rossa. I giovani portano il piumaggio simile a quello della femmina e margine esterno della primaria bianco.
Predilige i ciuffi vigorosi e radi, semisommersi da acqua bassa (10-50 cm), occasionalmente frequenta altre formazioni vegetali come la risaia.
È un uccello schivo e riservato che risulta di difficile avvistamento, il suo canto presenta in generale una successione di note dure e vibrate “ki-ki, ket, ket “emesse con rapidità e ripetuto lentamente, poi via via sempre più veloce sino ad arrestarsi bruscamente. Talvolta dopo alcune emissioni vocali dal tono secco rimane in silenzio per pochi secondi, riprendendo con un tono più dimesso. Durante la stagione degli amori emette soprattutto di sera o di notte un: “u-hit, u-hit”. Si nutre in prevalenza di piccoli invertebrati quali insetti acquatici, tricotteri, coleotteri, ditteri e molluschi, oltre che una minima parte di semi di giunchi , di graminacee e altre sostanze vegetali.
Dalla lunghezza di 11-20 cm e on una coppa da 10-16 cm., costruisce il nido -edificato dalla coppia-, circondato da acqua, sollevato dal pelo dell’acqua di una decina di centimetri, su ciuffi di piante igrofile; Carex, Juncus, Phragmites, ed anche tra vecchi cumuli di vegetali. A forma di coppa, composto piuttosto piatto, alla base è alquanto grossolano, mentre con erbe secche e fini nella parte superiore, simile a quello dei congeneri Voltolino ( Porzana porzana). Le uova ovali ellittiche, lisce, poco lucide, con una macchiettatura ocra di vario tono, sfocate, sottili, per lo più allungate in longitudine. Mediamente poco più grosse della Schiribilla grigiata. Una media di sette uova vengo deposte da maggio ai primi di giugno, su unica deposizione ed incubate per una durata di 21-24 gg. Da entrambi i sessi. Possibile una seconda covata di rimpiazzo.
Sebbene migratrice, in Italia è di passo scarso e molto localizzata, dove sverna nelle nostre contrade mediterranee depresse, poi in Africa settentrionale in Arabia e India nord-occidentale, mentre meno comune e poco presente la specie Porzana pusilla (Pallas, 1776), entrambe sono considerate protette dalle norme vigenti.
Testo Guglielmo Petrantoni; foto Maurizio Pedrinazzi.